Sunday, January 21, 2007

In ogni caso nessun rimorso


[...]Si chiese per quale oscura macchinazione del destino nascano uomini diversi dagli altri, da tutti quelli che rimangono a capo chino fino all'ultimo dei loro giorni, in una rassegnazione muta, che rende quei giorni uguali e le notti inesistenti. [...]
Milioni di esseri umani nascono poveri, ma sono pochi quelli che si consumano e si contorcono per quel fuoco acceso da una sensibilità nefasta, che fa' fremere la pelle, che annebbia la ragione, che trasforma in bisogno d'uccidere ogni volta che si sente ferita. [...]


Jules Bonnot, figlio di minatori, cresce privato del diritto di vivere la felicità.
L'incapacità di chinare la testa davanti ai soprusi del "sistema", il clima di repressione antiploretaria che si respirava in Francia all'inizio del secolo e la simpatia per gli ambienti anarchici lo costringeranno ad una continua fuga alla ricerca di un posto in cui trovare un po' di pace.

Ispirato ad avvenimenti realmente accaduti e a personaggi realmente esistiti.

Un romanzo "storico" molto interessante, ma personalmente, forse perchè non simpatizzo per l'anarchismo, non mi ha appassionato in modo particolare come invece hanno fatto altri libri di Cacucci.

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